DIVIETO DI SPERIMENTAZIONE ANIMALE E METODI ALTERNATIVI


In questo articolo ho voluto riportare parte della ricerca effettuata per la mia tesi di laurea su un argomento un po più tecnico ma molto attuale. Si parla di tecniche alternative alla sperimentazione animale per testare la tossicità dei prodotti cosmetici.


Innanzitutto è importante dire che in Europa i cosmetici immessi sul mercato devono essere sicuri e innocui per il consumatore. Questo è un punto cardine del Nuovo Regolamento sui prodotti cosmetici 1223/2009.
Ma facciamo un piccolo chiarimento su quello che è successo a livello normativo riguardo la sperimentazione animale. 
Nell’ultimo ventennio lo scenario legislativo in Europa ha portato all’esigenza di sviluppare metodi alternativi alla sperimentazione animale in tutti i campi laddove erano richiesti test di tossicità. Inevitabilmente ciò ha investito anche il campo della cosmetica in quanto, in un profilo di valutazione di sicurezza dei cosmetici, i test di tossicità rappresentano uno step fondamentale. L'esigenza di mettere appunto tecniche alternative in questo settore deriva in particolar modo da un divieto di sperimentazione sugli animali sancito nel 2003 dal VII Emendamento alla Direttiva base 76/768/CEE sui prodotti cosmetici. Tale modifica ha introdotto nuove disposizioni ed ha portato nel 2004 ad un divieto di realizzazione, sul territorio dell'UE, di sperimentazioni animali relative a prodotti cosmetici finiti e nel 2009 anche ai singoli ingredienti
Dal 11 Marzo 2013 è entrato in vigore per tutti i Paesi dell'Unione Europea il divieto assoluto di vendere o importare prodotti e ingredienti cosmetici testati sugli animali, per tutte le aree tossicologiche, come previsto dal Regolamento Europeo  1223/2009.

A fronte di queste normative si è cercato di sviluppare e ottimizzare metodiche che prevedessero approcci non animali.

METODI ALTERNATIVI
Di notevole utilità si sono dimostrati i test delle culture cellulari in vitro. Oggi ad esempio è possibile riproporre porzioni di pelle in provetta. Ma la risorsa del futuro nella sperimentazione delle sostanze cosmetiche sembra essere l'approccio computazionale, ovvero i test in silico, soprattutto per le aree tossicologiche più complesse, quali la tossicità sistemica, la sensibilizzazione cutanea e la carcinogenicità. Si tratta di strumenti innovativi per testare le sostanze chimiche basati sulla simulazione al computer o su modelli virtuali.
Risultati immagini per test in vivo in silico in vitro


COME FUNZIONANO I TEST IN SILICO?
Concetto QSAR
I test in silico vengono sviluppati a partire dai numerosi risultati ottenuti in passato dalla sperimentazione delle sostanze sugli animali. Questi dati hanno definito i criteri e i modi con cui una sostanza potrebbe essere pericolosa nell’organismo e nell'ambiente, specialmente in funzione della sua struttura chimica.  Sono dunque approcci statistici sviluppati da esperti di chimica-informatica.
Tra i test in silico molto importante è il modello matematico Qsar (Quantitative Structure Activity Relationship), che correla, attraverso algoritmi, le proprietà fisiche e strutturali di una sostanza chimica ai suoi effetti biologici sulla salute umana. Questo modello  viene utilizzato per creare sofisticate piattaforme di analisi  delle sostanza. Alcune di queste sono anche disponibili gratuitamente e sono facili da utilizzare. Come Toxtree, piattaforma disponibile online che ho personalmente scaricarto dal mio pc per la tesi e dove mi sono divertita a inserire nel motore di ricerca i nomi di alcune sostanze cosmetiche per verificarne la classificazione. Ma lo scopo più ampio di questa piattaforma è di consentire ad ogni scienziato di applicare facilmente le relazioni struttura-attività alle sostanze chimiche di interesse.


Piattaforma TOXTREE


SITUAZIONE ATTUALE
Il superamento dei test sugli animali in cosmetica è ormai un fatto concreto. Per questo il vecchio logo del coniglietto sui cosmetici, che certificava l'esclusione di sperimentazione animale, non avrebbe piu senso essere utilizzato poichè per legge NESSUN COSMETICO o INGREDIENTE COSMETICO DEVE ESSERE TESTATO SU ANIMALI.
Tuttavia ci possono essere eccezioni che  riguardano sostanze che vengono utilizzate sia nei cosmetici ma anche nel campo farmaceutico o alimentare e che potrebbero destare dubbi sulla sicurezza dell'uomo. 
La nuova frontiera per testare la sicurezza dei cosmetici e dei sui ingredienti prevede l'utilizzo di batterie di test in vitro e test in silico. L'obiettivo è quello di sviluppare modelli computazionali sempre più efficaci per conoscere gli aspetti quali-quantitativi legati all'assorbimento, al bioaccumolo e al metabolismo delle sostanze ed al potenziale genotossico. Si tratta sicuramente di processi complessi che richiedono ulteriori lavori soprattutto per quel che riguarda la tossicità a dosi ripetute e cioè quella a lungo termine. La ricerca sta andando avanti e ci sono vari progetti in corso. 

 


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